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Nice Love Earth – L’impegno sostenibile di Nice riceve il premio Compraverde Buygreen
26 Ottobre 2020
Nel 2019 l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’Uomo esaurisce le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno, è arrivato il 29 luglio, 5 mesi in anticipo rispetto al 31 dicembre. Questo significa che attualmente la popolazione mondiale sta consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno.
Nel contesto in cui ci troviamo, si fa sempre più forte la consapevolezza che il modello di economia lineare del “take-make-waste” non sia più ragionevolmente applicabile. Aumenta quindi la tendenza a sostituire il paradigma economico attuale con uno di tipo circolare, che porti sia un beneficio al pianeta ma anche un vantaggio alle imprese, rappresentando una leva strategica per la competitività e l’innovazione.
Nice contribuisce alla creazione di un mondo sempre più sostenibile attraverso varie azioni concrete:
- Environmental Product Declaration (certificazione EPD®) recentemente ottenuta, in merito al ciclo di vita di alcuni nostri prodotti;
- Implementazione del verde all’interno del plant produttivo Gate&Door in Nice HQ;
- Dotazione di auto aziendali a ridotte emissioni di CO2 (ibride o full-electric);
- Sostituzione del polistirolo in favore del cartone negli imballaggi di prodotto finito.
Inoltre, Nice è impegnata in un virtuoso ed efficace processo di recupero dei rifiuti generati dagli scarti della produzione industriale e da pile e altri accumulatori. Nice infatti, è associata al Consorzio Remedia, il più importante consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ossia tutti rifiuti derivanti da dispositivi che per il loro funzionamento utilizzano energia elettrica, inclusi tutti i componenti e i materiali parte integrante del prodotto, il quale garantisce una corretta gestione del ritiro, trasporto e trattamento dei rifiuti tecnologici a valle dei centri di raccolta, secondo un modello operativo di eccellenza e nel rispetto delle normative europee.
Secondo i più recenti dati Eurostat, la Germania si conferma al primo posto in Europa recuperando l’85,8% della raccolta dei RAEE, seguita dall’Italia a quota 85,7%. Secondo il report di Sostenibilità prodotto da Remedia, nel 2019, i Sistemi Collettivi in Italia hanno gestito 343.069 tonnellate di RAEE, il 10,4% in più rispetto al 2018.
Nice ha contribuito affidando a Remedia 369.603 kg di rifiuti RAEE di elettronica varia e 971 kg di Pile e Accumulatori portatili. Una volta prelevati dai luoghi di raggruppamento, i rifiuti vengono trasferiti agli impianti dove vengono processati e inviati a riciclo e riuso, valorizzazione energetica oppure a smaltimento. Grazie a questo processo la “Carbon Footprint”1 per Nice nel 2019 è stata di 486 t CO2eq, evitate grazie al recupero di materia ed energia; un beneficio pari al fermo di 149 auto che in un anno percorrono 20 mila km. Mentre la “Material Footprint”2 è stata di 656 t di risorse risparmiate grazie al recupero di materia ed energia, equivalente al peso di 13 locomotive a pieno carico.
Grazie a questo impegno e a tutte le iniziative concrete intraprese, Nice si è contraddistinta durante il recente forum "Compraverde BuyGreen" promosso dalla Regione Veneto, un appuntamento nato per diffondere e valorizzare le migliori esperienze di processo e di prodotto in un'ottica di sviluppo sostenibile. Un comitato tecnico-scientifico ha premiato Nice per il 'Miglior Prodotto' nella categoria “grandi imprese” grazie al suo forte impegno nello sviluppo di una strategia sostenibile, prestando attenzione ad una gestione responsabile dell'ambiente e investendo nell’analisi ciclo di vita dei prodotti (LCA), strumento fondamentale per valutare e ridurre l'impatto ambientale.
In questo contesto appare chiaro come all’interno dell’universo Nice si stiano facendo degli sforzi volti a favorire una concreta transizione del modello economico, riconoscendo e adottando strategie di sostenibilità ed economia circolare; solo così si potrà garantire l’uso efficiente delle risorse e la riduzione degli impatti ambientali, sostenendo un paradigma virtuoso per conseguire concreti benefici economici, ambientali e sociali a vantaggio di tutti.
1 L’impronta di Carbonio - o Carbon Footprint - rappresenta la quantità totale di gas a effetto serra emessa direttamente e indirettamente durante il ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione e lavorazione delle materie prime, fino alla gestione dei relativi rifiuti per il recupero o lo smaltimento (sono esclusi solo gli impatti del consumo, ad esempio l’energia elettrica durante l’utilizzo). Il valore che questo indicatore esprime, secondo l’approccio del Green Economy Report, è il risultato del bilancio tra le emissioni che sono state generate e quelle evitate (per l’evitato ricorso a nuove produzioni da materia prima vergine) grazie al recupero di materia o energia lungo il ciclo di vita.
2 L’impronta di materia - o Material Footprint - misura i flussi totali di risorse minerali e fossili estratte per la produzione di un bene o servizio in tutto il ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime fino alla trasformazione in prodotti finiti. Il valore che questo indicatore esprime, secondo l’approccio del Green Economy Report, è il risultato del bilancio tra le risorse estratte e quelle risparmiate/non estratte (grazie all’evitato ricorso a nuove produzioni da materia prima vergine) a seguito dell’attività di recupero di materia o energia lungo il ciclo di vita.
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